Consiglio Veneto: votazione unanime alla Proposta di legge statale n. 21 prima firmataria la consigliera regionale Alessandra Sponda (Lega-LV), in materia di contributi all'attività olivicola”

13 giugno 2023

 

(Arv) Venezia 13 giu. 2023 -     Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi, all’unanimità dei presenti, la Proposta di legge statale n. 21 prima firmataria la consigliera regionale Alessandra Sponda (Lega-LV) ed altri “Modifiche alla legge 30 dicembre 2020, n. 178 ‘Bilancio di previsione dello stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023’ in materia di contributi all'attività olivicola”.

Come ha spiegato la relatrice Alessandra Sponda (Lega-LV), “Vorrei iniziare la relazione di questo PDL statale facendo una fotografia sull'olivicoltura Veneta Veronese e soprattutto fornendo dei dati aggiornati relativi ai primi mesi del 2023. La ripresa vegetativa dell'olio è stata normale non si sono avuti ritorni di freddo e le precipitazioni da gennaio ad aprile hanno portato circa 200 mm di pioggia idratando così terreni e piante che presentano in generale un buono stato vegetativo. In Veneto le fioriture sono iniziate dopo il 20 di maggio. Ora siamo in una fase di caduta dei petali e ad oggi secondo questa fase si prospetta una carica di olive di circa 175000 con una produzione di olio e di olive dal valore medio di €80 a quintale. Questa premessa, offre un quadro generale della valenza economica dell'olivicoltura in Veneto e di quanto sia una cultura presente e radicata storicamente in molte province della nostra regione in particolare nella provincia di Verona. Con questa proposta di legge statale si intende in primis a portare alcune modifiche alla legge 30 novembre 2020 n. 178 ‘Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e Bilancio pluriennale per il triennio 2021 - 2023 in materia di contributi all'attività olivicola’. Nel dettaglio, l’articolo 1, comma 128, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, al fine di garantire lo sviluppo del settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, istituisce il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura con una dotazione di 300 milioni di euro per l’anno 2021. Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha emanato il decreto 23 novembre 2021 “Interventi per la filiera olivicola ai sensi dell’articolo 1, comma 128, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 che istituisce il “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, con il fine di favorire l’aggregazione nel settore olivicolo e per incrementare la produzione nazionale delle olive, aumentando la sostenibilità complessiva del settore. A tal proposito, poiché il decreto stabilisce alcuni parametri per accedere ai contributi previsti dal fondo che di fatto escludono dai sostegni le olivicolture presenti in alcune Regioni, tra cui la Regione del Veneto, si rende necessario integrare l’articolo, che prevede l’istituzione del Fondo, indicando ulteriori criteri affinché i territori di tutte le Regioni possano beneficiare della concessione dei contributi per tali attività.  La presente proposta ha, pertanto, l’obiettivo di integrare la normativa vigente affinché vengano aggiornati i parametri previsti dal decreto ministeriale attuativo dell’articolo 1, comma 128, della legge 30 dicembre 2020, n. 178.

Il correlatore, Jonatan Montanariello (Pd) “Ringrazio tutti i colleghi che hanno deciso di sottoscrivere questo progetto di legge statale e auspichiamo nella fattibilità/concretezza a livello di Governo.  E’ chiaro che la realtà della produzione di olio nella nostra regione è diversa dalle produzioni di olio di altre regioni basta pensare ai grandi appezzamenti pugliesi. Nel Garda, invece, si ragiona su piccoli possedimenti o si ragiona in terreni fatti a terrazze che molto spesso non permettono di avere delle superfici di oltre due ettari. Come si parlava e anche vero che in Veneto molto spesso crediamo che la produzione di olio non sia un valore economico che impatta magari molto più spesso in altre regioni come l’Umbria la Toscana e la Puglia. Invece in Veneto si parla di una produzione importante dove non tutta va commercializzata. Una parte importante rimane all'interno della gestione familiare. La produzione stessa di olio che rimane nella gestione familiare ha un doppio valore perché ciò significa che i proprietari di un pezzo di terra non lo lasciano in abbandono e continuano a curarlo. Ho provato a pensare se tutti quei piccoli padroncini dovessero da domani decidere di non andare a curare più gli alberi di olive. Il risultato sarebbe evidente: degrado, abbandono. C'è condivisione nell'essere attenti alle esigenze agricole del nostro territorio”.

Il presidente della Terza Commissione, Marco Andreoli (Lega-LV), è intervenuto ringraziando la collega Sponda per il progetto di legge statale che ha seguito il suo iter in Terza Commissione. Si è parlato di queste grandi differenze territoriali che ci sono in Italia e tra le immense e meravigliose piantagioni della Puglia, con un'agricoltura quasi ‘eroica’ in Veneto, nel veronese perché si fa in collina con  un territorio difficile da irrigare. Come sappiamo l’olivo ha bisogno di acqua.  È una di quelle piante che soffre moltissimo della mancanza di acqua. Fare questo mestiere con tenacia e resistere alla tentazione di estirpare e passare ad alta cultura è una tentazione comprensibile”

Il consigliere Andrea Zanoni (Pd), ha espresso pieno sostengo al progetto statale della collega Sponda complimentandosi “Al di là di questo è bene che si parli di olivicoltura perché anche nel nostro Paese negli ultimi anni non è che sia stato un settore molto difeso anche quando sono state prese determinate decisioni a livello di Unione Europea consentendo in qualche modo di dare ampi spazi ad altri Stati membri”.

Il consigliere Enrico Corsi (Lega-LV), “Quando vedo che vengono dati i contributi a paesi del nord Africa per promuovere le olive di quel territorio a discapito di quelle del nostro paese, rimango sempre perplesso diventa così difficile poi poter avere un prodotto competitivo. Ricordo, che in Europa spesso soprattutto Francia ma anche nel nord la verdura normalmente viene condita non con l'olio ma con salse particolari.  Ecco che stendere l'utilizzo dell'olio facendo anche capire che un certo tipo di olio genuino di qualità, fa bene alla salute e caratterizza la dieta mediterranea. Per questo motivo dobbiamo impegnarci a valorizzare meglio il nostro olio”.

In sintesi il consigliere Giuseppe Pan (Lega-LV), ha messo in evidenza di quanto sia quanto difficile fare questa coltivazione quanto sacrificio ci vuole per una coltivazione di qualità considerato anche i repentini cambiamenti climatici. Se si prende un olio proveniente dalla Tunisia o dal Marocco o da quelle aree della Spagna, Portogallo possiamo trovare degli oli che non rispecchiano la qualità presente negli oli dei Colli Euganei per esempio, dove il prezzo per un litro di olio è sopra i 10 euro rispetto ai minori prezzi di altri prodotti non italiani che non utilizzano olive italiane”.

Il consigliere Enoch Soranzo (FdI), “Confermo il pieno sostegno alla collega Sponda e mi complimento con lei ed anche con tutti gli uffici che hanno collaborato. Il Veneto ha delle peculiarità che rappresentano dei punti di forza e mi impegno attraverso i nostri canali a portare avanti il progetto presso il Governo”.